lunedì 11 aprile 2016

Le sei storie delle paroline magiche

Oggi voglio parlarvi di un libro per bambini... casa mia ne è piena perché i miei figli sono dei gran lettori e quindi chi ci conosce sa che in caso di regali i libri sono sempre ben graditi ;^)
In una di queste occasioni ci è stato regalato questo libro che trovo bellissimo...

 LE SEI STORIE DELLE PAROLINE MAGICHE.

Sono storie in rima e illustrazioni colorate per scoprire il valore di parole importanti. "Grazie", "scusa", "ciao", "ti voglio bene",  "pazienza", "per piacere": parole che diventano formule magiche in grado di far nascere un abbraccio, un sorriso, il perdono e l'amicizia.
L'educazione è un grande concetto ma come genitore posso dire che fatica insegnarla... spiegare il significato di grazie, prego, scusa... parole che se ripetute a memoria non hanno alcun significato, ma acquistano valore quando comprese. Ecco questo libro ci aiuta, in modo divertente, a far comprendere  ai nostri figli il valore di ogni singola parolina.



GRAZIE è una piccola e dolce parola,
per esser gentili basta lei alla.
Gracias, thank you, danke, merci:
credi, il segreto è tutto qui.
Spesso non c'è parola migliore
di un bel GRAZIE detto di cuore.



Anche se non lo vorremmo fare,
talora ci capita di sbagliare.
A volte si litiga e ci si accapiglia
 e inizia a urlare l'intera famiglia.
Per fare pace so la ricetta:
SCUSA è la magica paroletta,
che devono dire grandi e piccini,
dopo che hanno fatto i biricchini.




Ogni bambino merita attenzione,
ma fa richieste in continuazione.
Gli altri non sempre sanno ascoltare,
allora un consiglio vi voglio dare.
 Conosco due magiche parolette
che le domande rendono perfette:
se qualcosa volete ottenere,
ricordate di dire "PER PIACERE".



A volte uno vince e un altro perde
e per l'invidia diventa verde...
PAZIENZA! Non ci si deve arrabbiare:
non si gioca per vincere, ma per giocare.
A volte ti trovi a dover rinunciare
a qualcosa che invece vorresti fare.
«PAZIENZA!» di' solo, con molta saggezza.
«Lo farò un'altra volta» senza tristezza.



TI VOGLIO BENE
è facile da dire,
ma in altri modi
si può far capire.
Coccola e abbraccio, bacio e carezza,
tutti lo mostrano con molta dolcezza;
ma così pure una buona azione,
una bella parola o un'attenzione,
una alla volta o tutte insieme,
vogliono dire: TI VOGLIO BENE.



CIAO si usa per salutare:
chi è in arrivo
e chi sta per andare.
Non si tratta
di un atto grandioso
e non è neanche
assai faticoso.
Che cosa ti costa essere gentile,
a casa, a scuola oppure in cortile?
Anche se senti un po' di stanchezza.
Fai vedere la tua educazione:
di CIAO senza esitazione!


Ecco qui per ogni parolina ho scritto qualche rima del libro... 
Io lo consiglio!!! 

2 commenti: